« Come sospeso in un luogo senza tempo, mi ritrovai vicino a un ponte. Il riflesso dell’acqua increspata sembrava ridere di me, mentre io scivolavo in nuove direzioni, cercando di fare perdere le mie tracce.

La tensione cresceva. Lo sentivo avvicinarsi sempre di più. Dovevo trovare un riparo, una via di fuga, ma le calli sembravano un labirinto senza fine, chiuse e anguste, come se la città stessa fosse diventata un nemico. Vedevo le ombre scivolare dietro di me, ma non osavo voltarmi. Ogni respiro si trasformava in ansia, in un misto di adrenalina e terrore. 

Proprio quando pensavo di aver trovato una via sicura, un colpo forte e brusco mi colpì alla schiena. La forza dell’impatto mi fece vacillare. Il mondo intorno a me iniziò a girare. Vidi solo nuvole di nebbia danzare e, mentre il buio mi avvolgeva, i contorni di figure mascherate si affollarono attorno a me. Gli occhi dietro le maschere brillavano di un’oscurità profonda. La caccia spietata era finita. 

La mia mente si svuotava. Mentre svanivo nel conforto dell’incoscienza, realizzai che il mio segreto non era più al sicuro, e che la danza tra la vita e la morte si stava appena preparando a iniziare, nel cuore tenebroso del Carnevale di Venezia. »